Samuel Gawith Full Virginia Flake

34242567

Ho fumato sporadicamente il Full Virginia Flake. Da quando ho iniziato il mio cammino sui sentieri della pipa, questo Virginia ha avuto saltuariamente il suo spazio. Devo dire la verità: fino a poco tempo fa gli preferivo volentieri altri fratelli e cugini. Non per via della propria fama ignifuga, che per altro non ho mai riscontrato, ma per una questione strettamente  di gusto. Niente di più e niente di meno : nel Full Virginia Flake non trovavo quelle caratteristiche che magari in altri fratelli o cugini riuscivo a riscontrare. Nel Sam’s, ad esempio. Tuttavia, quando la noia ci prende, spesso è seguita da quella voglia di sperimentare, di lasciarsi andare oppure di mettersi scientificamente all’opera cercando di cavare un significato ad un qualcosa che nonostante si è certi che l’abbia, ancora non lo si è compreso. Per me il significato da trovare stava in questo splendido Virginia Samuel Gawith.

Non c’ho girato attorno (al tabacco), anche se questa recensione arriva con imbarazzante ritardo rispetto alle riflessioni che hanno permesso di elaborarla. Come dicevo, questo flake l’ho preso di petto : acquistandone un bulk, mi sono messo  a fumarlo. Solo lui, ormai dovevo cavare il ragno dal buco, dovevo venirne a capo e chiarirmi una volta per tutte se per me, questo Virginia, avrebbe avuto un un senso. E posso dire di si. Un senso ce l’ha. Ed anche piuttosto ingombrante…

Il sottoscritto è un tipo da Virginia, tuttavia non di quelli che lo fumano sempre, ma piuttosto di quelli che a queste tipologia ritaglia dei pezzi di giornata in cui farli bruciare e goderne in quel tempo limitato. La prossima accensione sarà quando giungerà il suo momento. Facendo un discorso diverso con il Full, al fine di scandagliarne l’essenza, mi sono trovato a doverlo fumare praticamente a ruota libera, e così, giorno dopo giorno, qualcosa di interessante è venuto fuori. Anzi molto di più di quello che la mia diffidenza mi portava a credere, temendo più che altro di buttare del tempo non fumando ciò che in realtà avrei desiderato fumare.

Vi risparmio le solite menate sulla latta o sul bulk, il colore ecc. ecc. Del Full Virginia Flake voglio parlarne “di panza”. Perchè in fin dei conti, nonostante una certa delicatezza ingannevole, questo tabacco ha una sostanza innegabile. E’ pieno. Un biondo scuro bello pieno, ricco, addirittura sfrontato e a tratti ingannevole. Di una dolcezza zuccherina, a patto di non avere fretta nel fumarlo. Non è molto paragonabile ai suoi parenti più chiari, anzi, a patto che si rimanga all’interno della propria tipologia penso che questo Virginia si collochi dalla parte opposta rispetto agli altri. Regala l’esperienza di fumare un Virginia che al pari della maggiore pienezza sviluppa una maggiore dolcezza rispetto ai suoi parenti più prossimi : se lo si fuma con il dovuto tatto, è di una cremosa dolcezza che altrove, così nitida, non mi è capitato di riscontrare. Tuttavia si fuma sul filo del rasoio : se inizia a scaldare, ad inumidirsi oltre misura nel fornello, qualcosa arriva a compromettersi… e allora il Full Virginia Flake rischia di perdere il suo fascino…

E’ quel Virginia che fumo quando non ho altro di cui voglia impegnarmi. Nè un libro da leggere, nè una passeggiata da fare, nè voglia di “riflettere”.

Fumare, alla penombra di una finestra verso sera. Il senso di bruciare questo Virginia, sta in questo lungo ed intimo momento…